Il Teschio e la Penna - Cultura contro corrente - Intervista a Michela Piazza
24-07-2013 20:57 - IL TESCHIO E LA PENNA

Ivrea (TO). Cari amici di Tic Web tv, benvenuti al numero "0" della rubrica "Il teschio e la Penna - Cultura contro corrente". Questo mercoledì ospitiamo Michela Piazza, autrice di Mary Read - di guerra e mare, edito dalla Butterfly edizioni. Un romanzo storico dedicato alla vita della leggendaria donna che nel XVIII secolo ha vestito i panni del soldato e del pirata.
Michela vive ad Arona con il marito, il figlio Tito e molti gatti che lei definisce "viziati".
È laureata in Storia. Ha lavorato come bibliotecaria, traduttrice e correttore di bozze. È stata coautrice del fumetto umoristico "Fotoronmao", edito su riviste nazionali.
Ama gli eventi del passato e la narrativa di avventura, passioni che si sono perfettamente amalgamate in questo romanzo.
"Ciao Michela, benvenuta!"
"Ciao e grazie per aver deciso di ospitarmi!"
1) Come nasce la tua passione per il mondo della pirateria?
Penso che abbia avuto origine dell´amore per i libri di avventura con cui sono cresciuta... Quando si è bambini è facile sognare di solcare gli oceani e di essere pirati: li si immagina eroi in cerca di gloria e vendetta - come il Corsaro Nero - o malinconici spadaccini alla capitan Uncino.
Crescendo e studiando, la mia visione della pirateria è naturalmente cambiata e si è fatta molto meno romantica.
I pirati non erano tipi strambi ma simpatici, alla Jack Sparrow: erano ladri che vivevano alle spalle di persone che minacciavano e a volte uccidevano. Amavano bere, erano lussuriosi e sudici e non erano persone di cui potersi fidare. Il tempo ne ha smussato la violenza e ce ne ha trasmesso un´immagine edulcorata, ma la verità è che era meglio non trovarsi faccia a faccia con i pirati.
Eppure... Eppure, in una società dove la libertà era un´illusione, erano liberi. Il capitano veniva eletto e a bordo vigevano l´uguaglianza e la meritocrazia. Non importavano il lignaggio, né il colore della pelle: solo il coraggio e l´abilità. Qualcosa, ne converrai, di estremamente rivoluzionario e utopista.
Erano la feccia della società, eppure i loro ideali sono ancora oggi del tutto condivisibili... Per questo mi affascinano tanto.
2) Cosa ti ha spinto a scrivere un romanzo su Mary Read?
La scelta di raccontare del personaggio di Mary non è stata fatta in modo premeditato: all´università mi sono imbattuta in una sua brevissima biografia e ho avuto un colpo di fulmine per questa figura storica... Ho subito pensato che la sua fosse una vita degna di essere raccontata: in gioventù, Mary è una donna soldato come Lady Oscar e diventa poi una delle più importanti piratesse di tutti i tempi. Scrivendo della sua vita, ci si può cimentare con le grandi ambientazioni classiche dell´avventura (il mare, la guerra, i pirati), ma si possono toccare anche temi delicati come l´amore: le testimonianze del tempo ci tramandano una figura capace di fedeltà e passione, estremamente anticonvenzionale eppure legata ai veri valori della vita.
3) Sei laureata in Storia. Qual è la tua epoca preferita? Che tipo di ricerche hai svolto per scrivere il tuo libro?
Per un periodo ho carezzato l´idea di iscrivermi ad Egittologia; invece poi, all´Università, la mia specializzazione si è spostata verso il tardo Medioevo e la Storia Moderna. Trovo che ogni epoca possieda delle caratteristiche peculiari e, per questo, appassionanti. Del Medioevo apprezzo l´attenzione alla spiritualità e a tutto ciò che non è prettamente materiale; dell´epoca Moderna il fermento e l´apertura verso nuovi orizzonti (geografici e non).
Ho svolto molte ricerche per "Mary Read - di guerra e mare". Ho avuto la fortuna (grazie alla mia esperienza in archivi e biblioteche) di poter accedere a una ricca documentazione cartacea. Il web è stato poi fondamentale per implementare e completare nozioni e, soprattutto, per recuperare testi che altrimenti sarebbe stato impossibile trovare.
Di Mary, come figura storica, esistono solo tracce. In alcuni casi le sue biografie sfociano nella leggenda, com´è naturale per un personaggio così particolare. Ho confrontato la maggior parte dei dati che esistono su di lei, incrociandoli e paragonandoli, e ho tratto una cronologia della sua vita il più accurata e realistica possibile. Dopodiché mi sono dedicata a rendere quel percorso credibile: Mary compie delle scelte molto "limite", nel corso della sua esistenza, così ho cercato di delineare un carattere che rendesse queste scelte plausibili. Ne è emersa una donna introversa, caparbia e selvatica; una persona difficile, ma anche vera: leale, sensibile, capace di forti sentimenti.
4) Come nasce il tuo amore per la scrittura?
Ancora una volta, devo risponderti che nasce dal mio amore per la lettura. Sin da piccola ho sempre amato le storie, sia quelle lette sia quelle che mi raccontavano. Così credo sia stato naturale, a un certo punto, mettermi a inventare le trame che io stessa avrei voluto leggere... I primi romanzi che ho steso risalgono alle medie ed erano piuttosto ingenui, ma li conservo ancora in una scatola a casa dei miei genitori.
5) Moglie e mamma. Quanto è difficile riuscire a conciliare la vita familiare e il lavoro, con la scrittura, che si sa è sinonimo di solitudine e tranquillità?
Tanto difficile! Per fortuna, per scrivere non ho bisogno di un luogo o di un momento particolare: avendo una famiglia e un lavoro, scrivere è per me un momento "da ritagliare" rispetto a tutto il resto e quindi lo faccio appena posso. Sono pendolare e ti dirò che la maggior parte di "Mary Read" è stata scritta in treno, su foglietti di carta azzurra...
6) Musica e scrittura. Che rapporto hai con la musica. È per te fonte di ispirazione?
In realtà, nei confronti della musica ho un rapporto scostante. Non ho un artista preferito, cui sono affezionata, scelgo le canzoni in base al mio umore e alle passioni del momento.
7) Il tuo genere preferito in qualità di lettrice e gli autori che ami di più.
Ho sempre letto di tutto. Persino quando scrivo non ho un genere preferito: finora ho pubblicato un romanzo d´avventura, un racconto romantico e uno horror!
Sono molto curiosa e alterno periodi in cui mi concentro su saggi di vari argomenti ad altri in cui sento l´esigenza di immergermi in un romanzo. Il genere non è fondamentale: quello che conta, per me, è che la storia sia interessante e ben scritta. I miei autori preferiti sono J.K.Rowlings, Tolkien, Jane Austen e George Martin.
8) I tuoi progetti futuri: dopo aver finito il seguito di Mary Read, di cosa ti occuperai? Altri romanzi storici? Altri romanzi sui pirati?
Al momento sono totalmente assorbita dalla scrittura del seguito di "Mary Read". In realtà vorrei precisare che "Di Guerra e mare" è un romanzo autoconclusivo: la vita di Mary è divisa in due fasi in maniera naturale, perciò chi legge il primo romanzo troverà una storia che, in sé, potrebbe essere letta senza "costringere" all´acquisto di un seguito.
Sin dall´inizio, però, era mia intenzione portare avanti questo progetto sino alla sua conclusione e scrivere anche della seconda parte della vita di Mary. Devo dire poi che "Di guerra e mare" ha ricevuto un´accoglienza tale da spronarmi a scrivere il seguito accelerando i tempi! Spero potrete averlo tra le mani già questo Natale.
Per ora sto dedicando ogni attenzione a questo lavoro, perché ci tengo molto e voglio renderlo al meglio. Quando avrò terminato, mi aspetta la revisione di una storia ambientata nel presente che ho scritto qualche mese fa... Ma la Storia è un mio grande amore e non credo scomparirà a lungo dai miei scritti!
Quanto ai pirati... Chissà, mi piacerebbe impegnarmi nella stesura di alcuni racconti "a tema" .
9) Come delfineresti l´essere scrittrice: un dono, una maledizione...o altro?
Ah ah ah, dipende dai giorni! Diciamo un po´ di entrambi.
Semplicemente, scrivere fa parte di me: non è qualcosa che faccio, bensì qualcosa che sono.
10) Cosa pensi, in generale, dell´editoria italiana. Sei soddisfatta dei titoli che trovi sugli scaffali delle librerie?
Non sempre. Purtroppo vedo molti "romanzi clone" (quando un libro ha successo, ne spuntano immediatamente altri dieci con titoli e copertine simili) volti non tanto a proporre qualcosa di nuovo, ma a cavalcare l´onda. Spesso le librerie fanno parte di catene e quindi non possono neanche decidere cosa esporre in vetrina, ma devono rispondere a politiche di marketing e di lobby.
11) Un consiglio ad un autore con il romanzo nel cassetto. Hai pubblicato con la Butterfly Edizioni, ma cosa consiglieresti a qualcuno che non sa come realizzare il suo sogno? Editoria tradizionale oppure consiglieresti anche il self- publishing?
Credo siano entrambe valide opzioni.
Se stessi parlando con un autore che ha un romanzo nel cassetto gli direi che (indipendentemente dal modo in cui intenda pubblicare) deve però prima imparare a essere critico con la propria opera, valutarne le pecche e cercare di migliorarla. Io a volte ho difficoltà a giudicare i miei scritti, quindi lascio sempre passare un po´ di tempo tra la stesura e la revisione finale e chiedo pareri esterni. Quello che voglio dire è che un romanzo, prima di essere sottoposto al vaglio di un editore o essere auto pubblicato, deve in ogni caso essere editato e riletto.
Se un autore poi decide di voler proporre il proprio romanzo, per ragioni che ha studiato, tramite l´auto pubblicazione, mi pare che questa possa essere un ottimo strumento di diffusione.
Quanto all´esperienza con la mia casa editrice, io della Butterfly non posso dire altro che bene.
La direttrice editoriale, Argeta Brozi, è una donna giovane e piena di energie, un vulcano di idee: ama profondamente i libri che pubblica e li promuove attivamente. Inoltre è una meravigliosa persona, che ha saputo instaurare un rapporto di collaborazione coi propri autori e a creare all´interno della casa editrice un clima sereno.
Un editore così aiuta davvero lo scrittore a crescere: auguro a tutti gli aspiranti scrittori di imbattersi in una direttrice editoriale come lei.
12) Il tuo romanzo ha come protagonista una donna forte che ha inciso il suo nome nella storia. Come sappiamo, purtroppo, la violenza sulle donne e il femminicidio sono argomenti di attualità. Cosa pensi in merito, perché le donne continuano ancora ad essere oggetto di soprusi e violenze?
Credo che Mary non sia un´eroina perché combatte, ma perché ha la capacità di essere se stessa, indipendentemente da ciò che gli altri si aspettano da lei. La strada che Mary sceglie di percorrere è tutta controcorrente, ed essere diversi è sempre stato più complesso che uniformarsi. Nelle epoche passate, le donne avevano pochissimo margine di libertà: non soltanto le povere, costrette a fare le sguattere o a prostituirsi, ma anche le nobildonne, obbligate a sposarsi e impossibilitate a trovare una via di realizzazione personale.
Per fortuna, le cose sono nettamente migliorate. Di certo, però, le donne hanno ancora molti diritti da rivendicare e spazi di libertà da guadagnare... Non solo rispetto a religioni e tradizioni che le schiacciano (penso al burqa o all´infibulazione), ma anche rispetto a condizionamenti culturali. Nessun uomo si è mai visto negare una promozione perché aveva dei figli, mentre, anche in Italia, molte ragazze sono ancora costrette a scegliere tra carriera e lavoro. Per non parlare dell´idea, ancora in questi giorni diffusa dai giornali, che se una donna viene violentata o picchiata se la sia in qualche modo andata a cercare. Credo che i soprusi e i femminicidi non finiranno finché non cambierà questa mentalità...
13) Italia: paese di autori ma non di lettori. A cosa pensi sia dovuta questa carenza?
All´egocentrismo: se ci fai caso tutti vogliono parlare, ma pochi sanno ascoltare. E alla mancanza di umiltà: mi riesce incredibile pensare che esistano persone che pensano di poter scrivere un libro senza averne mai sfogliato uno prima...
14) Facebook. Un social network capace di unire milioni di persone in un istante. Una grande opportunità. Personalmente sono rimasta favorevolmente colpita dalla coesione che si è creata fra gli autori esordienti. A mio avviso un´arma a doppio taglio, usata spesso male dalle nuove generazioni. Il tuo parere a riguardo?
Credo che, se usati in maniera intelligente, i social siano un ottimo strumento per conoscere e farsi conoscere. Certo, non devono diventare un´ossessione, però a me hanno permesso di entrare in contatto con altre persone che nutrono le mie stesse passioni e che magari non avrei avuto modo di conoscere altrimenti... Quindi, ben vengano!
Ringraziamo Michela per essere stata ospite de Il teschio e la penna - Cultura contro corrente
Questo è il link della casa editrice Butterfly Edizione, dove si possono trovare tutte le informazioni sul romanzo Mary Read - di guerra e mare http://www.butterfly-edizioni.com/#!michela-piazza/c19e
Michela vive ad Arona con il marito, il figlio Tito e molti gatti che lei definisce "viziati".
È laureata in Storia. Ha lavorato come bibliotecaria, traduttrice e correttore di bozze. È stata coautrice del fumetto umoristico "Fotoronmao", edito su riviste nazionali.
Ama gli eventi del passato e la narrativa di avventura, passioni che si sono perfettamente amalgamate in questo romanzo.
"Ciao Michela, benvenuta!"
"Ciao e grazie per aver deciso di ospitarmi!"
1) Come nasce la tua passione per il mondo della pirateria?
Penso che abbia avuto origine dell´amore per i libri di avventura con cui sono cresciuta... Quando si è bambini è facile sognare di solcare gli oceani e di essere pirati: li si immagina eroi in cerca di gloria e vendetta - come il Corsaro Nero - o malinconici spadaccini alla capitan Uncino.
Crescendo e studiando, la mia visione della pirateria è naturalmente cambiata e si è fatta molto meno romantica.
I pirati non erano tipi strambi ma simpatici, alla Jack Sparrow: erano ladri che vivevano alle spalle di persone che minacciavano e a volte uccidevano. Amavano bere, erano lussuriosi e sudici e non erano persone di cui potersi fidare. Il tempo ne ha smussato la violenza e ce ne ha trasmesso un´immagine edulcorata, ma la verità è che era meglio non trovarsi faccia a faccia con i pirati.
Eppure... Eppure, in una società dove la libertà era un´illusione, erano liberi. Il capitano veniva eletto e a bordo vigevano l´uguaglianza e la meritocrazia. Non importavano il lignaggio, né il colore della pelle: solo il coraggio e l´abilità. Qualcosa, ne converrai, di estremamente rivoluzionario e utopista.
Erano la feccia della società, eppure i loro ideali sono ancora oggi del tutto condivisibili... Per questo mi affascinano tanto.
2) Cosa ti ha spinto a scrivere un romanzo su Mary Read?
La scelta di raccontare del personaggio di Mary non è stata fatta in modo premeditato: all´università mi sono imbattuta in una sua brevissima biografia e ho avuto un colpo di fulmine per questa figura storica... Ho subito pensato che la sua fosse una vita degna di essere raccontata: in gioventù, Mary è una donna soldato come Lady Oscar e diventa poi una delle più importanti piratesse di tutti i tempi. Scrivendo della sua vita, ci si può cimentare con le grandi ambientazioni classiche dell´avventura (il mare, la guerra, i pirati), ma si possono toccare anche temi delicati come l´amore: le testimonianze del tempo ci tramandano una figura capace di fedeltà e passione, estremamente anticonvenzionale eppure legata ai veri valori della vita.
3) Sei laureata in Storia. Qual è la tua epoca preferita? Che tipo di ricerche hai svolto per scrivere il tuo libro?
Per un periodo ho carezzato l´idea di iscrivermi ad Egittologia; invece poi, all´Università, la mia specializzazione si è spostata verso il tardo Medioevo e la Storia Moderna. Trovo che ogni epoca possieda delle caratteristiche peculiari e, per questo, appassionanti. Del Medioevo apprezzo l´attenzione alla spiritualità e a tutto ciò che non è prettamente materiale; dell´epoca Moderna il fermento e l´apertura verso nuovi orizzonti (geografici e non).
Ho svolto molte ricerche per "Mary Read - di guerra e mare". Ho avuto la fortuna (grazie alla mia esperienza in archivi e biblioteche) di poter accedere a una ricca documentazione cartacea. Il web è stato poi fondamentale per implementare e completare nozioni e, soprattutto, per recuperare testi che altrimenti sarebbe stato impossibile trovare.
Di Mary, come figura storica, esistono solo tracce. In alcuni casi le sue biografie sfociano nella leggenda, com´è naturale per un personaggio così particolare. Ho confrontato la maggior parte dei dati che esistono su di lei, incrociandoli e paragonandoli, e ho tratto una cronologia della sua vita il più accurata e realistica possibile. Dopodiché mi sono dedicata a rendere quel percorso credibile: Mary compie delle scelte molto "limite", nel corso della sua esistenza, così ho cercato di delineare un carattere che rendesse queste scelte plausibili. Ne è emersa una donna introversa, caparbia e selvatica; una persona difficile, ma anche vera: leale, sensibile, capace di forti sentimenti.
4) Come nasce il tuo amore per la scrittura?
Ancora una volta, devo risponderti che nasce dal mio amore per la lettura. Sin da piccola ho sempre amato le storie, sia quelle lette sia quelle che mi raccontavano. Così credo sia stato naturale, a un certo punto, mettermi a inventare le trame che io stessa avrei voluto leggere... I primi romanzi che ho steso risalgono alle medie ed erano piuttosto ingenui, ma li conservo ancora in una scatola a casa dei miei genitori.
5) Moglie e mamma. Quanto è difficile riuscire a conciliare la vita familiare e il lavoro, con la scrittura, che si sa è sinonimo di solitudine e tranquillità?
Tanto difficile! Per fortuna, per scrivere non ho bisogno di un luogo o di un momento particolare: avendo una famiglia e un lavoro, scrivere è per me un momento "da ritagliare" rispetto a tutto il resto e quindi lo faccio appena posso. Sono pendolare e ti dirò che la maggior parte di "Mary Read" è stata scritta in treno, su foglietti di carta azzurra...
6) Musica e scrittura. Che rapporto hai con la musica. È per te fonte di ispirazione?
In realtà, nei confronti della musica ho un rapporto scostante. Non ho un artista preferito, cui sono affezionata, scelgo le canzoni in base al mio umore e alle passioni del momento.
7) Il tuo genere preferito in qualità di lettrice e gli autori che ami di più.
Ho sempre letto di tutto. Persino quando scrivo non ho un genere preferito: finora ho pubblicato un romanzo d´avventura, un racconto romantico e uno horror!
Sono molto curiosa e alterno periodi in cui mi concentro su saggi di vari argomenti ad altri in cui sento l´esigenza di immergermi in un romanzo. Il genere non è fondamentale: quello che conta, per me, è che la storia sia interessante e ben scritta. I miei autori preferiti sono J.K.Rowlings, Tolkien, Jane Austen e George Martin.
8) I tuoi progetti futuri: dopo aver finito il seguito di Mary Read, di cosa ti occuperai? Altri romanzi storici? Altri romanzi sui pirati?
Al momento sono totalmente assorbita dalla scrittura del seguito di "Mary Read". In realtà vorrei precisare che "Di Guerra e mare" è un romanzo autoconclusivo: la vita di Mary è divisa in due fasi in maniera naturale, perciò chi legge il primo romanzo troverà una storia che, in sé, potrebbe essere letta senza "costringere" all´acquisto di un seguito.
Sin dall´inizio, però, era mia intenzione portare avanti questo progetto sino alla sua conclusione e scrivere anche della seconda parte della vita di Mary. Devo dire poi che "Di guerra e mare" ha ricevuto un´accoglienza tale da spronarmi a scrivere il seguito accelerando i tempi! Spero potrete averlo tra le mani già questo Natale.
Per ora sto dedicando ogni attenzione a questo lavoro, perché ci tengo molto e voglio renderlo al meglio. Quando avrò terminato, mi aspetta la revisione di una storia ambientata nel presente che ho scritto qualche mese fa... Ma la Storia è un mio grande amore e non credo scomparirà a lungo dai miei scritti!
Quanto ai pirati... Chissà, mi piacerebbe impegnarmi nella stesura di alcuni racconti "a tema" .
9) Come delfineresti l´essere scrittrice: un dono, una maledizione...o altro?
Ah ah ah, dipende dai giorni! Diciamo un po´ di entrambi.
Semplicemente, scrivere fa parte di me: non è qualcosa che faccio, bensì qualcosa che sono.
10) Cosa pensi, in generale, dell´editoria italiana. Sei soddisfatta dei titoli che trovi sugli scaffali delle librerie?
Non sempre. Purtroppo vedo molti "romanzi clone" (quando un libro ha successo, ne spuntano immediatamente altri dieci con titoli e copertine simili) volti non tanto a proporre qualcosa di nuovo, ma a cavalcare l´onda. Spesso le librerie fanno parte di catene e quindi non possono neanche decidere cosa esporre in vetrina, ma devono rispondere a politiche di marketing e di lobby.
11) Un consiglio ad un autore con il romanzo nel cassetto. Hai pubblicato con la Butterfly Edizioni, ma cosa consiglieresti a qualcuno che non sa come realizzare il suo sogno? Editoria tradizionale oppure consiglieresti anche il self- publishing?
Credo siano entrambe valide opzioni.
Se stessi parlando con un autore che ha un romanzo nel cassetto gli direi che (indipendentemente dal modo in cui intenda pubblicare) deve però prima imparare a essere critico con la propria opera, valutarne le pecche e cercare di migliorarla. Io a volte ho difficoltà a giudicare i miei scritti, quindi lascio sempre passare un po´ di tempo tra la stesura e la revisione finale e chiedo pareri esterni. Quello che voglio dire è che un romanzo, prima di essere sottoposto al vaglio di un editore o essere auto pubblicato, deve in ogni caso essere editato e riletto.
Se un autore poi decide di voler proporre il proprio romanzo, per ragioni che ha studiato, tramite l´auto pubblicazione, mi pare che questa possa essere un ottimo strumento di diffusione.
Quanto all´esperienza con la mia casa editrice, io della Butterfly non posso dire altro che bene.
La direttrice editoriale, Argeta Brozi, è una donna giovane e piena di energie, un vulcano di idee: ama profondamente i libri che pubblica e li promuove attivamente. Inoltre è una meravigliosa persona, che ha saputo instaurare un rapporto di collaborazione coi propri autori e a creare all´interno della casa editrice un clima sereno.
Un editore così aiuta davvero lo scrittore a crescere: auguro a tutti gli aspiranti scrittori di imbattersi in una direttrice editoriale come lei.
12) Il tuo romanzo ha come protagonista una donna forte che ha inciso il suo nome nella storia. Come sappiamo, purtroppo, la violenza sulle donne e il femminicidio sono argomenti di attualità. Cosa pensi in merito, perché le donne continuano ancora ad essere oggetto di soprusi e violenze?
Credo che Mary non sia un´eroina perché combatte, ma perché ha la capacità di essere se stessa, indipendentemente da ciò che gli altri si aspettano da lei. La strada che Mary sceglie di percorrere è tutta controcorrente, ed essere diversi è sempre stato più complesso che uniformarsi. Nelle epoche passate, le donne avevano pochissimo margine di libertà: non soltanto le povere, costrette a fare le sguattere o a prostituirsi, ma anche le nobildonne, obbligate a sposarsi e impossibilitate a trovare una via di realizzazione personale.
Per fortuna, le cose sono nettamente migliorate. Di certo, però, le donne hanno ancora molti diritti da rivendicare e spazi di libertà da guadagnare... Non solo rispetto a religioni e tradizioni che le schiacciano (penso al burqa o all´infibulazione), ma anche rispetto a condizionamenti culturali. Nessun uomo si è mai visto negare una promozione perché aveva dei figli, mentre, anche in Italia, molte ragazze sono ancora costrette a scegliere tra carriera e lavoro. Per non parlare dell´idea, ancora in questi giorni diffusa dai giornali, che se una donna viene violentata o picchiata se la sia in qualche modo andata a cercare. Credo che i soprusi e i femminicidi non finiranno finché non cambierà questa mentalità...
13) Italia: paese di autori ma non di lettori. A cosa pensi sia dovuta questa carenza?
All´egocentrismo: se ci fai caso tutti vogliono parlare, ma pochi sanno ascoltare. E alla mancanza di umiltà: mi riesce incredibile pensare che esistano persone che pensano di poter scrivere un libro senza averne mai sfogliato uno prima...
14) Facebook. Un social network capace di unire milioni di persone in un istante. Una grande opportunità. Personalmente sono rimasta favorevolmente colpita dalla coesione che si è creata fra gli autori esordienti. A mio avviso un´arma a doppio taglio, usata spesso male dalle nuove generazioni. Il tuo parere a riguardo?
Credo che, se usati in maniera intelligente, i social siano un ottimo strumento per conoscere e farsi conoscere. Certo, non devono diventare un´ossessione, però a me hanno permesso di entrare in contatto con altre persone che nutrono le mie stesse passioni e che magari non avrei avuto modo di conoscere altrimenti... Quindi, ben vengano!
Ringraziamo Michela per essere stata ospite de Il teschio e la penna - Cultura contro corrente
Questo è il link della casa editrice Butterfly Edizione, dove si possono trovare tutte le informazioni sul romanzo Mary Read - di guerra e mare http://www.butterfly-edizioni.com/#!michela-piazza/c19e
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