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Programma 101: Sessant'anni di un'Innovazione Italiana che ha Cambiato il Mondo!

18-10-2025 14:23 - ATTUALITA´

Ivrea (TO) di Redazione. Il 15 ottobre 1965, alla fiera BEMA (Business Equipment Manufacturers Association) di New York, l'Italia portava in scena una rivoluzione destinata a segnare e cambiare la storia dell'informatica: la Olivetti Programma 101 (P101).

Oggi, a sessant'anni esatti da quella presentazione, si celebra non solo un anniversario, ma il genio visionario di un piccolo team che, nell'epoca dei "computer grandi come una stanza", aveva inventato di fatto il primo personal computer (PC) commerciale del mondo.

L'Eredità di Olivetti e la "Quasi Clandestinità".
La P101, affettuosamente soprannominata "Perottina", nacque da una visione audace che affondava le radici nella cultura aziendale promossa da Adriano Olivetti: un'unione tra alta tecnologia, responsabilità sociale e design centrato sull'uomo.
Tuttavia, il progetto prese vita in un momento critico: in seguito alla prematura scomparsa di Adriano e a una crisi finanziaria, nel 1964 l'Olivetti fu costretta a cedere la Divisione Elettronica alla General Electric. Il destino dei grandi calcolatori come l'Elea 9003 era segnato.
Fù in quel clima di incertezza che il progetto della P101 si sviluppò in una sorta di "quasi clandestinità". Il piccolo team, rimasto nella divisione macchine per ufficio, ebbe la libertà, o la necessità, di procedere con idee radicalmente nuove, slegate dalla logica dei grandi mainframe.
Il Team del Futuro: Genialità e Determinazione.
La vera anima della P101 fu il team guidato dall'ingegnere Pier Giorgio Perotto, un uomo che sognava una macchina che "non avesse bisogno dell'interprete in camice bianco, una macchina piccola, economica e per tutti".
Il nucleo di questa rivoluzione era composto da:
Pier Giorgio Perotto (Capo Progetto): L'ideatore che impostò l'architettura generale della macchina e il concetto di calcolatore personale.
Giovanni De Sandre: Componente chiave e co-inventore, il cui nome figura insieme a Perotto sui brevetti statunitensi (tra cui l'innovativa memoria a scheda magnetica).
Gastone Garziera: Giovanissimo progettista e informatico italiano, che diede un contributo essenziale alla logica e alla realizzazione tecnica dell'hardware.
Altri Contributori: Figure come Eduardo Ecclesia, Giuliano Gaiti e Giancarlo Toppi contribuirono alla complessa realizzazione tecnica.
Mario Bellini fu l'architetto che unì tecnologia e funzionalità, conferendo alla P101 il suo celebre look and feel elegante e "amichevole", un capolavoro di design industriale.
La loro sfida non fu solo ingegneristica (realizzare un computer con soli transistor, diodi e condensatori, senza microprocessori né circuiti integrati), ma anche culturale: dimostrare che l'elettronica poteva essere messa al servizio dell'individuo, rompendo il monopolio dei grandi data center.
L'Innovazione che Stupì la NASA!
La P101 fu presentata a New York con una discrezione quasi imbarazzata da parte dei vertici Olivetti. Ma il prodotto parlava da sé. Con la sua stampante silenziosa e la rivoluzionaria scheda magnetica che fungeva da memoria esterna (anticipando il concetto di floppy disk), la macchina fu percepita come "magica".
Il suo impatto fu immediato:
La Conquista della Luna: La NASA ne acquistò 45 esemplari, utilizzandoli per calcolare le traiettorie e le manovre di rendez-vous della missione Apollo 11. Il primo PC al mondo ha contribuito letteralmente a portare l'uomo sulla Luna.
Il Precursore: L'intuizione di Perotto non solo creò una nuova categoria di prodotti, ma influenzò direttamente la concorrenza. La Hewlett-Packard dovette pagare quasi un milione di dollari di royalties a Olivetti per la violazione di brevetti nella sua macchina HP 9100A, a riprova della genialità italiana.
La storia della Programma 101, con il suo team di ingegneri audaci che lavoravano in un angolo dello stabilimento, rimane un simbolo potente non solo del Made in Italy, ma di come la determinazione umana e una cultura aziendale illuminata possano anticipare il futuro, anche quando il contesto sembra remare contro. La "Perottina" non è solo un computer: è l'eredità di un'idea di tecnologia al servizio dell'uomo, che a sessant'anni di distanza, continua a ispirare.