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Sacchi di protesta contro il Compro Oro di Corso Vercelli ad Ivrea

04-03-2013 03:22 - CRONACA
Ivrea (TO). Un´insolita "sorpresa" e´ stata portata nella notte tra il 3 ed il 4 marzo davanti al negozio "Compro Oro" di Corso Vercelli 18 ad Ivrea, il cui titolare, in mattinata, avrà potuto pensare ad un tardivo passaggio di Babbo Natale, invece no. Quelli che ad un primo impatto, in lontananza, sembravano sacchi di farina, lasciati magari per errore davanti alla vetrina sbagliata da un poco attento fornitore, vista la presenza di una panetteria nelle vicinanze, si sono rivelati in realtà dei veri e propri sacchi di protesta nei confronti dell´esercizio di compravendita di metalli preziosi. Si è trattato di Cinque sacchi, certo simili a quelli da farina che usano i panettieri, ma pieni non si sa di cosa e riportanti sul davanti le scritte ben visibili "Usura, Cresime, Riciclaggio, Battesimo, Battesimo, Usura, Matrimonio", ed il simbolo dell´Euro a caratteri cubitali, accuratamente posizionati davanti alla saracinesca chiusa dell´attività Compro Oro di una delle principali vie cittadine. Ad accompagnare l´insolito "cadeau" anche dei volantini, di cui uno attaccato alla saracinesca medesima, riportanti la foto di un ragazzo seduto per terra, col volto coperto dalle mani e dall´aria evidentemente disperata, accompagnata dal seguente testo. "Compro Oro? Perdita della dignità umana. Riciclaggio usura. La crisi economica sta costringendo le persone a liberarsi dei propri averi per tirare avanti, alimentando così la compravendita d´oro. Circa il 14% dei Compro Oro produce azioni illegali, diventando una ´lavanderia´ di denaro sporco al servizio delle mafie. Grazie ad una legislazione lacunosa e ad un po´ di maquillage fiscale viene spesso permesso loro di riciclare denaro e merce rubata con un rischio pressoché nullo. Lo Stato intervenga per porre fine a questa indegna pratica feudale. Regolamentazione più stringente in un settore dove non tutto quello che è oro luccica". A firmare l´azione, con tanto di logo sullo stesso volantino, sembrerebbe trattarsi di Casapound Italia, organizzazione con tanto di sito internet www.casapoundpiemonte.org, che probabilmente, con questo gesto forte, ha voluto rivendicare quanto e´ già stato più volte riportato dagli stessi telegiornali nazionali, e cosa, talvolta, pare si fosse celato dietro a determinate attività. (Nelle foto di Tic: il volantino ed i sacchi di protesta di fronte all´esercizio).