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Il Ponte Passerella di Ivrea funziona?

02-12-2013 18:00 - CRONACA
Ivrea (TO), di Andrea Atzei. A distanza di pochi mesi dall´inaugurazione del "Ponte Passerella" di Ivrea sono in molti a porsi la fatidica domanda: "Il Ponte Passerella funziona?". Le risposte sono molteplici ed anche molto differenti tra loro. Di fatto il ponte agli Eporediesi, e non solo, è piaciuto, però sono ancora tanti i punti che non lo rendono funzionale al cento per cento e rischiano, con il tempo, di lasciarlo alla mercé di incuria ed abbandono. Alcuni i principali punti chiave che restano ancora il tallone d´Achille di una struttura costata 3 milioni di euro. Una delle prime cose che nota chi lo attraversa è, senza ombra di dubbio, la scarsa illuminazione serale in alcuni punti specifici della struttura, in particolar modo la zona ´lato Bettent´ che, al momento, lo rende decisamente poco praticato nel corso delle ore serali e notturne, quando l´illuminazione naturale è scarsa. Altra ´pecca´ della struttura riguarda la facilità nel raggiungere alcune strutture in determinati momenti. Nel caso specifico, per chi da Piazza del Rondolino attraverso il ponte dovesse raggiungere gli edifici del Parco Dora Baltea, come ad esempio l´area Meeting Point o strutture adiacenti, facilmente raggiungibili quando i cancelli del Liceo Gramsci sono aperti, si trova invece a dover compiere un giro decisamente più lungo in momenti della giornata o della settimana in cui gli stessi sono chiusi. Altro interrogativo degli Eporediesi riguarda la durata e manutenzione dei materiali di cui è composto il ponte. Molti, già al momento dell´inaugurazione, avranno potuto notare come le ringhiere laterali del medesimo fossero già arrugginite, ma, preoccupazione maggiore, riguardava il materiale di legno di cui è composto proprio il ponte, considerato un po´ delicato e necessitante di una manutenzione costante. Chi infatti sosteneva che il legno impiegato fosse particolarmente robusto, verrà immediatamente smentito da chi potrà far notare che in alcuni punti la pavimentazione è già stata rovinata. Altro dubbio riguarda, inoltre, la videosorveglianza dell´area, prevista, ma a quanto pare poco efficiente, dal momento che sono già iniziati i primi atti di vandalismo in zona, tra cui le classiche scritte degli "imbrattatori seriali" e poco riguardo da parte della popolazione nel non gettare cartacce o altro per terra. Infine una domanda della popolazione sorge spontanea: "Qual è la funzione dell´ascensore che da piazza del Rondolino dovrebbe facilitare il trasposto da e verso il ponte, dal momento che la maggior parte delle volte non è funzionante o, peggio, bloccato a mezz´asta?". Al momento tutte queste domande non sembrano avere risposte sufficienti, o, in molti casi, non ne hanno affatto. Si attende un ulteriore periodo di ´rodaggio´ prima di trarre conclusioni definitive, con la speranza che non diventi una ´cattedrale nel deserto´ eporediese.