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La Cina al "Cena"

17-02-2014 14:39 - CRONACA
Ivrea (TO). di Claudia Rivella.
Sabato 15 febbraio presso l´aula magna dell´IIS Giovanni Cena si è svolto un incontro aperto agli studenti e alle famiglie, dal titolo "La Cina al Cena". Curioso gioco di parole per solleticare la curiosità e abile mossa per avvicinare i giovani canavesani al cinese, prossima lingua oggetto di studio nell´istituto eporediese. Un recente sondaggio svolto tra gli studenti della scuola alcune settimane fa dava, infatti, la possibilità di indicare la preferenza tra tedesco, russo e proprio cinese, come altra lingua da studiare. In seguito è stato chiesto, sempre agli studenti, la disponibilità a frequentare un corso integrativo di lingua cinese. La giornata di sabato scorso, dunque, conferma che il cinese sarà prossimamente studiato anche in questo istituto della città. Il convegno, organizzato in collaborazione con la Fondazione Banca del Canavese ha visto la partecipazione ed il saluto del consigliere regionale Roberto Tentoni, dell´assessore comunale Augusto Vino, del dott. Gianni Cucco, presidente della Fondazione Banca del Canavese e del dott. Domenico Tappero Merlo. Il dirigente scolastico, prof. Ruggiero, ha accolto gli ospiti e aperto i lavori, coadiuvato dalla moderatrice, prof.sa Garavani. Pezzo forte della mattinata è stato il collegamento via Skype con il dott. Giuseppe Rao, consigliere presso la nostra ambasciata a Pechino e con la dott.sa He Xiwen, ricercatrice presso l´università della capitale cinese. Essi hanno portato la loro diretta esperienza l´uno, da italiano da sei anni nell´universo cinese, dalla cultura millenaria e l´altra da orientale a contatto per tre anni con cultura e vita italiane. Interessante è stato anche il racconto delle vicende professionali di Ippolito Catania, in passato studente del corso di studi per geometri e oggi imprenditore di successo che si divide tra Ivrea e Shangai. Indubbiamente l´Istituto Cena sta guardando al futuro per formare al meglio i propri studenti. Rivolgendosi al mondo cinese, la cui economia è in crescente espansione e conoscendone la cultura, quanto mai diversa dalla nostra, sarà possibile formare tecnici e professionisti che, se dotati di "coraggio, impegno e passione", sapranno diventare "interpreti e mediatori del territorio". In grado perciò di far sognare e di vendere emozioni, descrivendo all´occorrenza le eccellenze locali e suscitandone il desiderio, e allo stesso tempo e con le stesse abilità vendendo macchinari e articoli quando necessario". Questo l´augurio per le nuove generazioni che sappiano quindi creare lavoro come capita ai loro coetanei cinesi.