I NUOVI REGOLAMENTI RENDONO DAVVERO MIGLIORE IL CALCIO?
24-09-2025 10:44 - SPORT
IVREA (TO) di Paolo Robino - L'ultima giornata di campionato in serie A ha sollevato una questione che forse esiste dai tempi della nascita del VAR (Video Assistant Referee), o comunque dall'utilizzo sfrenato in ogni partita dello strumento tecnologico, principalmente nel massimo torneo italiano. Ormai anche chi sta dietro la macchina del review nella sala di Lissone ha in qualche modo l'ambizione di sentirsi protagonista ed in alcuni momenti ci si trova davanti ad una vera e propria concorrenza di protagonismo tra direttore di gara in campo ed il suo collaboratore in studio.
Insomma, pare proprio che la situazione in alcuni casi sia fuori controllo. Il risultato è che, anche se indubbiamente le cose siano migliorate per molti versi, le polemiche non siano sparite, è cambiato solo il terreno su cui esse si scatenano.
A generare confusione in appassionati e addetti ai lavori ci sono le regole forse troppo restrittive su falli di mano e fuori gioco che, diciamolo, nelle categorie maggiori stanno rendendo il calcio più uno spettacolo che uno sport. Il motivo è che il gioco del pallone ha avuto successo nei decenni ed è stato tanto seguito, principalmente per il suo essere semplice e vicino a qualsiasi persona. Far rotolare un pallone ha sempre fatto sognare e creato senso di appartenenza e seguire in televisione le gesta della propria squadra o dei propri beniamini ha sempre creato forte identificazione.
Lo spettacolo non nasceva dal numero delle reti ma da un enturage che creava empatia tra la gente comune e questi moderni gladiatori che inseguono una palla invece di uccidersi in arena. Oggi stiamo vedendo attuare, durante partite di calcio, la concessione da parte della squadra arbitrale, di calci di rigore che esulano dal gioco del calcio, dettati dalla mania di controllo dell'essere umano, che è uno dei mali della nostra società moderna. Proprio in tal senso, possiamo fare alcuni esempi legati all'ultima giornata di serie A. Si è cominciato sabato con il rigore concesso al Bologna contro il Genoa: il pallone ha sbattuto su una mano che non poteva che essere dov'era in quel momento. Senza l'intervento del Var nessuno lo nota ed il gioco prosegue fluido. Due ore dopo, l'arbitro commette un'errore clamoroso nella mancata espulsione di Ekuban del Verona nella partita giocata contro la Juventus, infatti, a parti invertite concede un rigore agli scaligeri sempre per un tocco di mano che per le leggi della fisica non si poteva evitare. In entrambi gli episodi l'errore è stato commesso con il supporto tecnico come confermato dal designatore Rocchi che intervento sull'argomento ha dichiarato che l'ultima giornata di serie A, sia stata disastrosa per le direzioni di gara. Quanto accaduto a livello arbitrale c'entra poco con le dinamiche reali di una partita come accaduto, anche, per la massima punizione assegnata al Pisa contro il Napoli dove la sfera è andata a sbattere sulla mano di un giocatore a terra che nemmeno se ne accorto.Questo è il calcio odierno di serie A, un'altra cosa rispetto a quello dilettantistico, una categoria dove gli arbitri non hanno strumentazione e ci si affida, per fortuna, ancora al buon senso ed all'interpretazione del gioco da parte del direttore di gara. Pur essendo difficile fare un'analisi, si scopre che dalla serie D in giù, si, c'è ancora l'errore senza macchina, ma anche un gioco meno rigido dove, quando l'arbitro è bravo, la partita fluisce scorrevole favorendo il ritmo, generando il vero spettacolo in questo sport. Questo sembra un discorso nostalgico, ma non lo è! Perché il rischio è che si viaggi su due binari e si giochino due sport diversi: uno per il popolo con arbitraggi più logici e legati al campo ed un altro per la televisione, fatto di interpretazioni e regole che non hanno nulla a che vedere con lo svolgimento realistico di una partita. Dunque, nasce spontanea una domanda: é davvero questo il calcio che ci piace? Non sarebbe più logico lavorare sul rispetto verso i fischietti e sulla cultura dell'errore e della sconfitta, come situazioni possibili e accettabili? A voi le riflessioni...
[
]
[
]
[
]
[
]
[
]
[
]





